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Informazioni utili online sulla parola italiana «marcio», il significato, curiosità, forma del verbo «marciare», aggettivo qualificativo, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Marcio

Forma verbale

Marcio è una forma del verbo marciare (prima persona singolare dell'indicativo presente). Vedi anche: Coniugazione di marciare.

Aggettivo

Marcio è un aggettivo qualificativo. Forme per genere e per numero: marcia (femminile singolare); marci (maschile plurale); marce (femminile plurale).

Parole Collegate

»» Sinonimi e contrari di marcio (avariato, putrefatto, fradicio, andato a male, ...)

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani | Wikipedia

Informazioni di base

La parola marcio è formata da sei lettere, tre vocali e tre consonanti. Divisione in sillabe: màr-cio. È un bisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).
Parole con la stessa grafia, ma accentate: marciò.

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche la pagina frasi con marcio per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Il carciofo nella dispensa sembrava avere un bell'aspetto ma, girato, era invece proprio marcio.
  • Stavolta sei tu che hai torto marcio, anche se non vuoi ammetterlo.
Citazioni da opere letterarie
Sul mare delle perle di Emilio Salgari (1903): Hanno la forma dei nostri poponi o meglio di certe zucche, perché sono un po' allungati e coperti di spine lunghe parecchi pollici, aguzze come aghi e dure quanto il ferro. Per aprirle ci vuole molta pazienza e anche un buon coltello ovvero una scure, giacché le loro spine producono delle ferite pericolose. Nell'interno contengono una polpa bianca, divisa in varii scompartimenti, che manda un insopportabile odore d'aglio marcio, sebbene abbia un gusto squisitissimo e si fonda in bocca come la crema o meglio come un gelato.

Carthago di Franco Forte (2009): Lucio Marcio Septimio lo guardò sconcertato, ordinò a un cornicen di suonare l'ordine di richiamo per la cavalleria, ma era evidente che non sarebbe servito a nulla. Caio Lelio e Massinissa, sull'onda del successo che avevano ottenuto, erano scomparsi all'inseguimento dei cavalieri cartaginesi, e adesso non potevano più dare il loro appoggio alla fanteria.

Il podere di Federigo Tozzi (1921): Sopra l'acqua limpida, un velo di sudicio si spezzava; trascinato via dalla corrente: un velo biancastro, che bucavano e tagliavano certi insetti galleggiando con la punta delle zampe alte. In mezzo a un prato, dall'altra parte della Tressa, c'era steso in terra il tronco di un melo, nero e marcio; che però aveva messo alcune foglie stente e di un verde patito. Mentre, larghe prese di granturco luccicavano su per il poggio; e le ombre delle nuvole, rapide come se avessero fretta, passavano sopra l'erba e sopra le groppe di una mandria di bovi; salendovi come se le saltassero.
Espressioni e Modi di Dire
  • C'è del marcio in Danimarca

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per marcio
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: marcia, marcii.
Cambiando entrambi gli estremi della parola si può avere: farcii.
Scarti
Rimuovendo una sola lettera si possono ottenere i vocaboli: mario, marco, marci.
Altri scarti con resto non consecutivo: mari, marò, arco.
Zeppe (e aggiunte)
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: marchio, marcino, marcirò, marcito, marcivo.
Parole contenute in "marcio"
ciò, marci. Contenute all'inverso: cra, ram.
Incastri
Inserendo al suo interno rem si ha MARCIremO; con van si ha MARCIvanO.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "marcio" si può ottenere dalle seguenti coppie: male/lercio, maso/sorcio, marca/cacio, marlin/lincio, marmi/micio, marca/aio.
Usando "marcio" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: soma * = sorcio; * ore = marcire; * ora = marcirà; * oro = marcirò; * ciociare = marciare; * osca = marcisca; * osco = marcisco; * ossi = marcissi; * oste = marciste; * osti = marcisti; squama * = squarcio; * ovate = marcivate; * oreste = marcireste.
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "marcio" si può ottenere dalle seguenti coppie: marcavo/ovaio.
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "marcio" si può ottenere dalle seguenti coppie: mare/cioè.
Usando "marcio" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * lercio = male; * sorcio = maso; sorcio * = soma; marca * = cacio; * micio = marmi; * lincio = marlin; aro * = armarci; * reo = marcire; * tao = marcita; calo * = calmarci; * ateo = marciate; spalo * = spalmarci.
Sciarade incatenate
La parola "marcio" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: marci+ciò.
Intarsi e sciarade alterne
"marcio" si può ottenere intrecciando le lettere delle seguenti coppie di parole: mi/arco.
Intrecciando le lettere di "marcio" (*) con un'altra parola si può ottenere: * han = marchiano; * tac = matraccio; * arno = marciarono; * atre = marciatore; * atri = marciatori.
Quiz - indovina la soluzione
Definizioni da Cruciverba: Andare a male, marcire, Marciava in testa all'esercito, Imparava a marciare, Molti bar li dispongono sul marciapiede, Marciano in fila indiana.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Marcio, Putrefatto, Putrido, Marcito - Marcio si dice quel corpo organico che, o per corruzione prodotta dal tempo e dall'aria, o per malattia, si corrompe e si dissolve; il che si dice Marcire. - Marcito indica l'effetto compiuto del marcire. - Putrido è quando esso corpo è come inzuppato dell'umore nel quale si scioglie dissolvendosi; e suol dirsi, più che altro, di piaghe e tumori. - Putrefatto è quando il corpo si disfà tutto, e inverminisce, mancata che sia la vita o la nutrizione. [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Fradicio, Bagnato, Ammollato, Molle, Umido, Putrido, Putrefatto, Marcio, Marcioso, Marcido, Mezzo - Bagnato; ciò che non è asciutto: siccome bagnata può essere una cosa e dentro e fuora, e più e meno, perciò bagnato è generico. Umido, ciò che non è affatto asciutto; che sta fra l'asciutto e il bagnato: aria umida, luogo umido, son quelli che contengono più umido che non conviensi alla salute, e che perciò sono malsani. Un umido, parlando di cucina, è pietanza con salsa o bagna. Molle è la cosa che, bagnata, s'ammolli alquanto: son molle di sudore, dice l'uomo, e, oltre di essere bagnato, ha come la fibra rallentata alquanto, ed è un po' stanco; ammollato in questo senso è molto più di molle, cosa ammollata è stata immersa e lasciata nell'acqua a questo effetto: fradicio è ancor più; ed è quando l'acqua compenetra proprio la cosa intimamente e ne rilascia e scompone le parti e i tessuti: da questo lato è affine a mezzo, a marcio; il primo di essi dicesi delle frutta quando hanno oltrepassato il punto della giusta loro maturità; per cui se ne alterano i tessuti rammollendosi e prendendo un colore oscuro, come si vede nelle poma, nelle pera e altre frutta, e molte volte assumono un sapore amaro: marcio è più che mezzo, ed è quando esse si decompongono affatto, e la polpa ne va in poltiglia, in broda; ma in quest'ultimo caso forse meglio direbbonsi putrefatte. Marcioso, che contiene proprio marcia che da pori, pustole o piaghe trasudi; si dice dell'uomo e delle membra sue quando sono in quello stato; e così anche di quelle d'altro animale. Marcido, latinismo pressochè disusato, se non forse per finire qualche verso sdrucciolo berniesco: se vuolsi però anche usare in prosa può avere un senso suo particolare, tanto al proprio che al figurato, ed esprimere quello stato in cui il marcio vi è, ma ancora latente, e che malgrado la bella apparenza del di fuori la magagna esiste, la corruzione s'è infiltrata e internamente travaglia. Corrotto, nel proprio, dice proprio rottura di continuità ne' solidi o di quel giusto equilibrio degli umori che forma la salute, la bellezza; al figurato, corrotto indica la rottura di quell'interezza di costumi che caratterizza l'innocenza. Putrido, che ha, contiene principio di putredine, la quale già si svolge; malattia, febbre putrida: putrefatta è la cosa ridotta in putrefazione, cioè che già ne è sciolto l'insieme, decomposto affatto. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Marcio - Agg. Putrido, Fracido, Pien di marcia. Dant. Inf. 30. (C) A te sia rea la sete, onde ti crepa, Disse il Greco, la lingua e l'acqua marcia. Fior. Virt. 160. (Man.) L'ultimo dolore che l'uomo sente si è la vecchiezza, che… fa scrollare la testa, e fa crespa (la faccia) e gli denti marci.

[Cont.] Cell. Scul. 2. La cimatura marcisce, e per essere così marcia la terra diviene come un unguento. Roseo, Agr. Her. 6. Il letame ha da esser vecchio, marcio, e sparso minutamente.

2. Fig. Guasto, Corrotto. Lab. 245. (C) E se niuno mai marcio fu di questa nascenza putrida e villana, tu se' senza niuno dubbio desso. T. Prov. Tosc. 66. Una pecora marcia (o rognosa) ne guasta un branco. (Contagio degli esempi.)

3. T. Marcio nelle midolle, e corp. e fig. – Tisico marcio, nel corp. soltanto.

4. Fig. T. Avere, Dare il torto marcio.

T. Vergogna marcia.

5. Trasl. G. V. 7. 48. 2. (C) Disse per rimproccio: leggi gli statuti, popol marcio. T. Papin. Burch. 192. Ce li descrive per ipocriti marci, e pretti infingitori. – Marcio nei vizi.

6. Dicesi Innamorato marcio, o sim. di Chi è sommamente innamorato. Buon. Fier. 3. 4. 9. (C) Quando donna non pure innamorata, Ma spolpa e marcia si cavava il cuore, E ve 'l porgeva.

7. T. Perderla marcia, la partita nel giuoco, Quando l'avversario vince, e chi perde non ha fatto neanco un punto. Per essere quel che è marcio inut. e da buttar via.

T. Trasl. Rimanere al disotto in qualsiasi paragone o impresa con grande disuguaglianza dagli altri. Non l'ho persa marcia; qualcosa ho pur guadagnato o fatto o mostrato di poter fare.

8. Modi avverbiali. A marcia forza, A marcio dispetto, Per marcia necessità, e sim., vagliono Forzatissimamente. Cavalc. Discipl. spir. 153. (M.) Perciocchè il cuore umano non può stare che non pensi alcuna cosa; s'egli non è occupato in bene, bisogna a marcia forza ch'e' pensi male. Fir. Rim. 131. (C) Che quasi a marcia forza e a lor dispetto In sul vergon gli fea balzar di netto. [Tor.] Targ. Tozz. G. Not. Aggrandim. 1. 173. Egli (il Torricelli) nel 1643 pubblicò la famosa Esperienza del Vacuo fatto coll'argentovivo, la quale sola, quando egli non avesse fatto altro nella breve vita sua, sarebbe più che bastante per eternare il suo nome, a marcio dispetto di chiunque ha preteso di usurpargli l'onore dell'invenzione. = Bern. Rim. 1. 102. (C) Può far la nostra donna ch'ogni sera Io abbia a stare a mio marcio dispetto, Infino all'undici ore andarne a letto? Red. Lett. 2. 174. Questa volta bisognerà che ella lo confessi, a suo marcio dispettaccio, e che, come la Corte torna a Firenze, ella se ne venga a baciar manipolo infino alla mia casa nella via de' Bardi. Salvin. Pros. Tosc. 2. 118. Bisognava per marcia necessità ricorrere a lui.
Marcio - S. m. La parte marcia di checchessia. (Fanf.)

T. Del vino. Bern. Orl. 21. 3. E che la malvagia diventa aceto, Cercòne e marcio il dilicato mosto. V. anche MARCINO e MARCIOLINO.

2. T. di giuoco. V. MARCIO agg., § 7.

Campare, o Scampare il marcio, Uscir del marcio, e sim., vagliono Uscir del rischio del perderla doppia. [L.B.] Ora non com.

3. Esser marcio a qualcuno vale in sen. trasl. Aver danno. Varch. Suoc. 5. 3. (C) Oggi bisogna dare ad altri, perchè non sia dato a te, dir male d'ognuno, perchè le brigate abbian paura a dirne di te, o almeno non ti sia marcio.

4. Cavar, o Uscir del marcio in modo trasl. il diciamo anche del Far conseguire, o Conseguire la prima volta la cosa desiderata. Buon. Fier. 3. 2. 9. (C) Ed è stata ventura ora la mia Il trovar voi, scolari, Per vendervi qualcosa, e uscir del marcio.

5. Cavare il marcio d'alcuna cosa, vale Uscirne, Venirne a capo. Bern. Lett. 86. (Man.) Lunedì, al nome di Dio, sarò addosso al Giambullari, e caverò il marcio dell'uno e dell'altro negozio.

6. T. Trasl. C'è del marcio, del male in una cosa, in un'anima, in una dottrina. = Segr. Fior. Framm. Stor. 138. (Man.) Pure pensando che vi fosse del marcio, pensava ai rimedii, e messe assai spie e guardie.

T. Ha il marcio dentro, non solo d'infermità corporea ma di corruzione morale.

T. Vedere, Trovare il marcio, nelle cose; il vizio, il difetto grave, il pericolo. – Lì è il marcio.
Navigazione
Parole in ordine alfabetico: marciavano, marciavate, marciavi, marciavo, marcii, marcimmo, marcino « marcio » marcirà, marcirai, marciranno, marcire, marcirebbe, marcirebbero, marcirei
Parole di sei lettere: marchi, marcia, marcii « marcio » marena, marene, marilù
Lista Aggettivi: marcato, marchigiano « marcio » marcito, maremmano
Vocabolario inverso (per trovare le rime): riassocio, dissociò, dissocio, contuttociò, cuocio, vociò, vocio « marcio (oicram) » squarcio, squarciò, rabbercio, rabberciò, lercio, commercio, commerciò
Indice parole che: iniziano con M, con MA, parole che iniziano con MAR, finiscono con O

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