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Informazioni utili online sulla parola italiana «genio», il significato, curiosità, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Genio

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Leonardo
  

Informazioni di base

La parola genio è formata da cinque lettere, tre vocali e due consonanti. Divisione in sillabe: gè-nio. È un bisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche la pagina frasi con genio per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Einstein è concordemente riconosciuto come un genio, grazie soprattutto alla sua rivoluzionaria Teoria della Relatività.
  • Ho conosciuto un piccolo genio, a tre anni suonava il pianoforte.
  • Non bisogna essere un genio per capire come funzionano le cose.
Citazioni da opere letterarie
L'isola del giorno prima di Umberto Eco (1994): Naturalmente, basterebbe pensare a un vuoto finito abitato da atomi in numero finito. Il Canonico mi diceva che questa è l'opinione più prudente. Perché volere che Dio sia obbligato come un capocomico a produrre infiniti spettacoli? Egli manifesta la sua libertà, eternamente, attraverso la creazione e il sostentamento di un solo mondo. Non vi sono argomenti contro la pluralità dei mondi, ma non ve ne sono neppure in favore. Dio, che sta prima del mondo, ha creato un numero sufficiente di atomi, in uno spazio sufficientemente ampio, per comporre il proprio capolavoro. Della sua infinita perfezione fa parte anche il Genio del Limite.

Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi (1883): — E se non ti garba di andare a scuola, perché non impari almeno un mestiere tanto da guadagnarti onestamente un pezzo di pane? — Vuoi che te lo dica? — replicò Pinocchio, che cominciava a perdere la pazienza. — Fra i mestieri del mondo non ce n'è che uno solo che veramente mi vada a genio. — E questo mestiere sarebbe? — Quello di mangiare, bere, dormire, divertirmi, e fare dalla mattina alla sera la vita del vagabondo.

Un uomo finito di Giovanni Papini (1913): Per odio del presente mi rintanavo con pochi morti di genio; per odio dell'esistente mi abbandonavo al sogno; per odio degli uomini cercavo la solitudine delle campagne e la silenziosa amicizia delle piante. La mia parola preferita di que' tempi era: liberazione. Liberazione da questo e da quello dall'ora e dal poi, dal di qua e dal di là: liberazione dal tutto.
Libri
  • Il genio e niente (Scritto da: Manlio Cancogni; Anno 1988)

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per genio
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
»» Vedi tutte le definizioni
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: genia, genie, renio.
Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: denim, lenii, nenia, nenie, renii, tenia, tenie, venia, venie, venir, zenit.
Scarti
Rimuovendo una sola lettera si può avere: geni.
Zeppe (e aggiunte)
Aggiungendo una sola lettera si può avere: genico.
Antipodi (con o senza cambio)
Spostando la prima lettera in fondo (eventualmente cambiandola) e invertendo il tutto si possono ottenere: boine, koinè, moine.
Parole con "genio"
Iniziano con "genio": genioglossa, genioglosse, genioglossi, genioglosso, genioioidea, genioioidee, genioioidei, genioioideo, geniospasmi, geniospasmo.
Finiscono con "genio": primigenio.
Contengono "genio": idrogenione, idrogenioni.
»» Vedi parole che contengono genio per la lista completa
Parole contenute in "genio"
geni.
Incastri
Inserendo al suo interno col si ha GENIcolO.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "genio" si può ottenere dalle seguenti coppie: geco/conio, gemi/minio, genova/ovaio.
Usando "genio" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * oca = genica; * oche = geniche; strage * = stranio.
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "genio" si può ottenere dalle seguenti coppie: gema/amnio, gentil/litio.
Cerniere
Usando "genio" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: orino * = rinogeni.
Lucchetti Alterni
Usando "genio" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * conio = geco; * minio = gemi; * ovaio = genova; stranio * = strage.
Intarsi e sciarade alterne
Intrecciando le lettere di "genio" (*) con un'altra parola si può ottenere: * un = genuino; * tre = genitore; * alni = genialoni; * lode = glenoideo.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Garbare, Piacere, Andar a genio, Andare a sangue, Andare a fagiuolo - Una cosa ci garba, per sembrarci ben fatta, ben ordinata e secondo ogni buona regola, perciò l'approviamo e l'accettiamo. - Piace quando ha dell'attrattiva e contenta o i sensi o l'intelletto. - Ci va a genio quando si conforma e risponda al nostro modo di sentire e di pensare. Tal frase si usa anche ellitticamente: «La tal cosa mi va o non mi va.» - [Andare a sangue ha alquanto del materiale nè si direbbe di cose alte e nobili: s'usa più spesso parlando di persone. - «Quel povero vecchione mi par tanto dabbene, e mi va tanto a sangue.» (Varchi). - «Quel superbiosaccio non mi va punto a sangue.» - Andare a fagiuolo suol dirsi familiarmente e un po' bassamente di tutto ciò che ci piace, che ci va a genio. E' una delle frasi toscane che va più a fagiuolo de' toscaneggianti e che più spesso è usata fuori di luogo: nojaltri l'usiamo quasi sempre in ischerzo e ci suona volgaruccia anzi che no. G. F.] [immagine]
Genio, Ingegno, Talento - Genio, per Ingegno, è sommo, straordinario; e anche per la persona che ne è dotata: è proprio della lingua francese, e in Italia se ne abusa. Dante disse: Alto ingegno. - L'Ingegno è quella potenza dello spirito che rende l'uomo atto a quelle arti o scienze alle quali si dà, e porta seco grande immaginativa e forza d'intelletto. - Talento per Disposizione naturale, e Attitudine a varie cose, è anch'esso francese; ma, essendo preso dalla parabola evangelica, può accortamente usarsi anche nell'italiano. [immagine]
Quadrarti, Piacerti, Andarti a genio - Una cosa ci quadra allorchè ci sembra che risponda in ogni sua parte al bisogno. - Ci piace se ha per noi l'attrattiva e soddisfà al notro desiderio. - Ci va a genio se, oltre all'avere dell'attrattiva, è secondo la nostra inclinazione naturale o secondo il cuor nostro. [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Talento, Talenti, Ingegno, Genio, Un genio, Un uomo di genio, Ingegnetto, Ingegnino, Ingegnuccio - Il talento è propriamente la disposizione ad imparare, e poi quella di trar profitto delle cose imparate; i talenti sono questa disposizione naturale ad imparare più cose; ma sì questi che quello si scambiano nel comune linguaggio per le cose stesse imparate: d'un famoso avvocato, d'un celebre medico si dirà: che uomo di talento! ovvero: è una persona di molti talenti, se le sue cognizioni versano, come di ragione, su molti rami della scienza. L'ingegno è facoltà più attiva; col talento si ricevono le cognizioni; coll'ingegno si penetra nella scienza, vi s'addentra e si rende proficua; l'ingegno s'ingegna proprio a superare le difficoltà, a trarre se non la scintilla vivificatrice dall'accozzamento delle idee, il che è proprio del genio, la forma almeno, la prestanza, la grazia; nobilissimi accessorii. L'ingegno non è il genio che è facoltà creatrice, ma è della sua famiglia: esser un genio è dato a pochissimi, talchè essere un uomo d'ingegno è tuttavia bella lode. Il genio, si vede chiaro, è la facoltà; un genio è l'uomo che ne è dotato; però come questa facoltà ha da essere intensa per essere feconda, è eziandio esclusiva; e un genio nelle arti come Michelangelo, o in un'arte sola come Rossini, o nella guerra come Napoleone, non s'intenderà forse di finanze, o di amministrazione, o di musica. Ingegnetto è diminutivo; sarà ingegno versante su cose di poco momento; ingegnino è vezzeggiativo; potrebb'essere ingegno nascente, esordiente, e più penetrante ancora che capace; ingegnuccio è ingegno di poca levatura, magro e scarso; eppure non privo talora di qualche vista o concetto, perchè la parola ingegno è così ricca e promettente che anche nella forma più modesta par sempre dica qualche cosa. [immagine]
Garbare, Garbeggiare, Andare, Andare a genio, A verso, A sangue, Piacere, Gustare, Essere di suo gusto, Di suo genio, Dare nel genio, Andare al cuore, All’anima - Il fondamento di tutti questi verbi e locuzioni affini è piacere, perchè esprimono tutte un diverso modo o grado dell'impressione aggradevole che una cosa ci fa. Piace ogni cosa che procura un qualche diletto o soddisfazione. Garba ciò che ha quella grazia e appunto quel certo garbo che ci appaga. Garbeggiare è un po' meno di garbare; è un garbare press'a poco. Per andarci, bisogna che una cosa ci persuada, che ci convenga, altrimenti, per fare che altri faccia, non la ci va: in garbare e garbeggiare può aver parte la simpatia; in andare, molto più il raziocinio. Va a verso cosa che vada secondo i nostri desiderii; ci va a verso cosa che è od entra nel nostro modo di vedere, di pensare. Va a sangue cosa che veramente fa pro e grandemente conferisce. Va a genio cosa che è di nostro gusto: ma la cosa che va a verso è già in atto, s'effettua; ciò che va a sangue pare già siasi effettuato; ciò che va a genio non può, sgraziatamente, molte volte effettuarsi. Gustare non dovrebbe esprimere se non ciò che piace al senso del gusto; ma esprime eziandio altre sensazioni, forse a cagione del suo opposto disgustare, da cui disgusto, che, come vedesi, esprime d'ordinario più dispiacere dell'animo che non mera sensazione corporea: ond'è che diciamo sovente d'un vestito, d'una persona e d'altro «non mi gusta», ed è quasi un dire che sarebbe per noi un disgusto il portare quel vestito, convivere con quella persona: onde ne concludo che gustare esprime più che il semplice piacere. Gustare la musica, la poesia o altra cosa, è intendersene abbastanza per assaporarne le bellezze, per conoscerne e sentirne la maestria; la musica piace in generale a tutti; ma pochi veramente la gustano. Essere di suo gusto dicesi di cosa che soddisfi un gusto anche passaggiero: i gusti, le inclinazioni cambiano coll'andare degli anni; cambiano talvolta da un giorno all'altro; ciò che è di nostro gusto oggi, visto domani con occhio meno appassionato, a sangue freddo, non lo è più. Essere di suo genio è locuzione più nobile; forse perchè esprime più sovente un sentimento, mentre l'essere di suo gusto serve ed esprime più d'ordinario una sensazione. Dare nel genio è piacere a prima vista, è vero effetto di simpatia: dà nel genio una cosa o una persona a prima vista perchè risponde a certe misteriose condizioni delle quali non ci possiamo rendere precisa ragione. Quando dico: «una cosa mi va al cuore», posso soggiungere: e proprio all'anima; ma dicendo che una cosa va all'anima, si tocca il limite di ogni espressione. Cosa che va al cuore, commuove e persuade; poichè se al cuore risponde ogni sentimento, all'anima risponde ogni sentimento ed ogni raziocinio. [immagine]
Genio, Piacere - Genio è inclinazione, simpatia, disposizione: in ciò che si fa con genio si riesce bene per lo più: se si conversa e si tratta abitualmente con persone che siano di nostro genio, la vita è un piacere: il convivere con gente antigeniale, antipatica, sarebbe un inferno. Una cosa che vada a genio piace: piace o può piacere in genere anche cosa per cui non s'abbia genio deciso: a chi non piace un bel quadro, una bella sinfonia? a tutti, pochissimi eccettuati: eppure non tutti hanno genio, cioè disposizione per la musica, per la pittura. [immagine]
Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850
Scuola di artiglieria e del genio - (in Metz) - Creata con decreto del 4 ottobre 1802, (12 vendemmiario anno XI) e destinata ad istruire gli ufficiali pel servizio dei regi corpi dell'artiglieria e del genio, Gli alunni che la compongono sono scelti fra quelli della scuola Politennica riconosciuti ammissibili nei servizi pubblici dopo l'esame aperto a tale effetto in ciascun anno. [immagine]
Genio - Dio della natura, che si adorava come la divinità che dava a tutto l'essere e il moto. Gl'imperj, le provincie, le città ed i luoghi particolari avevano il loro respettivo genio tutelare. A Roma si adorava il genio pubblico, cioè la divinità protettrice dell'impero. Si giurava per il genio degli imperatori, e nel giorno della nascita di questi si facevano a lui libazioni. Anche ciascun uomo aveva il suo genio. Taluni pretendevano che gli uomini ne avessero due: uno buono, il quale portava al bene, e l'altro cattivo, il quale portava al male. Ognuno nel giorno suo onomastico faceva un sacrifizio al proprio genio. Gli Arabi pure ne hanno buoni e cattivi, che dicono siano maschi e femmine; cioè, i maschi, che chiamano Dive, sono brutti e malighi, e fanno guerra alle Peri', vale a dire alle femmine, rappresentate come dolcissime e di beltà straordinaria. [immagine]
Genio di Socrate - «E' stato scritto molto, (dice La Pilloniere) sopra al Genio famigliare di Socrate: Alcuni hanno sostenuto ch'era un buono, ed altri un cattivo demone. A me pare, che quel Genio non fosse altro se non se la ragione, alla di cui voce mai non fuvvi persona più docile di Socrate.» [immagine]
Navigazione
Parole in ordine alfabetico: genicoli, genicolo, genie, geniere, genieri, genietti, genietto « genio » genioglossa, genioglosse, genioglossi, genioglosso, genioioidea, genioioidee, genioioidei
Parole di cinque lettere: gemmo, genia, genie « genio » genoa, gente, genti
Vocabolario inverso (per trovare le rime): iperuranio, titanio, lantanio, ottanio, parascenio, iposcenio, proscenio « genio (oineg) » primigenio, achenio, diachenio, poliachenio, balenio, selenio, paraselenio
Indice parole che: iniziano con G, con GE, parole che iniziano con GEN, finiscono con O

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